lunedì 29 settembre 2008

Quelli che amano Rino

Risuonano, nei locali più in della costa adriatica le note di Gianna, Il cielo è sempre più blu; le note di Rino. Ma sono davvero le sue note, sono davvero loro, che saltano, si dimenano in abiti griffati con i mano mojto e gin tonic, quelli che amano Rino? E' come se il cantautore romano si portasse dietro quell'eterna contraddizione fra sacro e profano, tra poesia e ballata, tra commerciale e cantautorale che l'ha caratterizzato in tutta la sua carriera. Non amava Gianna, non amava quello che Gianna rappresentava: una canzone da Sanremo. Ma Rino è di tutti, voleva essere di tutti; la TV e una canzone orecchiabile furono la via più breve. Ora di nuovo grazie ad una fiction che racconta la sua vita, e ad uno spot con Berta filava orrendamente tagliuzzata, Rino risuona. E sento che c'è qualcosa di sbagliato. Ma la risposta l'ha data lui nel 1978, a Sanremo, si ok c'era, ma come c'era, è questo il punto. Peccato mi manchi il coraggio di presentarmi in un cocktail bar in frac, tuba e medagliette. Ma c'è un altro Rino, che risuona nella testa e nei cuori, che urla al popolino, quello vero, con La zappa il tridente il rastrello e la forca. Io ho Tu, forse non essenzialmente tu (inguaribile romantica), un amico molto caro lo trova in Io scriverò (inguaribile pensatore) ma, a guardar bene, c'è il vero Rino anche dove ormai sembrava perduto...Si, proprio nelle strofe di Gianna
"Gianna difendeva il suo salario, dall'inflazione"
"Gianna non perdeva neanche un minuto, per fare l'amore"