mercoledì 7 ottobre 2009

Le regole della gente 3: il quotidiano

Mi fa piacere rispolverare un pò il blog, lo spunto me l'ha dato un amico su Facebook, a cui è piaciuto il blog (anzi, grazie Paolo per l'apprezzamento). Con questo pretesto, ne ho approfittato anch'io per rileggere un pò tutti i post e devo dire che qualche spunto carino c'è, mi sono piaciuto (come direbbe Mara Maionchi, che saluto, ciao Mara) e ho deciso che vi regalo un altra perla di saggezza.

Fatta questa doverosa premessa, voglio parlarvi di un problema che attanaglia chi come me viaggia su mezzi affollati, che sia la metro o l'autobus cambia poco. Personalmente non amo leggere il quotidiano sui mezzi, sopratutto se affollati, ho un senso di fastidio, rischio continuamente di cadere. Molti però hanno quest'abitudine, la maggior parte legge i quotidiani gratuiti, qualcuno si avventura su Libero, gli amanti del gossip su Repubblica. Dicevo, i mezzi sono affollati, tu stai lì in piedi aggrappato al tuo sostegno, non sai dove guardare, spesso lo sguardo finisce sul quotidiano del tuo vicino di posto.
E qui nasce la questione. Chi di voi è infastidito dall'occhio dell'estraneo sul proprio giornale o sulla propria rivista? Pare che anche i romani preferiscano non essere sbirciati, ora che ci penso è proprio il colmo reclamare la propria privacy quando si sta leggendo di gossip, comunque... anch'io preferisco che ognuno mantenga i propri spazi nei limiti del possibile.
Il mio occhio attento ha colto un meccanismo non scritto, una di quelle regole globalmente accettate: va bene sbirciare, non fissare, ma se il quotidiano è gratuito la guardatina è più accettata. Avete capito bene, non è solo la violazione della privacy ad infastidire ma anche l'eventuale profitto che il "lettore a scrocco" ne trae.
Per cui, se volete informarvi sui quotidiani altrui, cercate di capire dove si rifornisce la vittima. Magari pedinandola.