mercoledì 2 dicembre 2009

Recensione del concerto dei CiaoRino [di Luca]

«Mi alzo al mattino con una nuova illusione, prendo il 109 per la rivoluzione…». Così inizia “E io ci sto”, una delle più belle canzoni di Rino Gaetano. E proprio sul mitico Autobus 109, ora in disuso, i Ciaorino - gruppo romano che propone i successi del cantautore Rino Gaetano - hanno deciso di festeggiare i loro dieci anni. Fondato nel 1999 da Alessandro D’Orazi (voce e chitarra) e Gianfranco Mauto (voce e tastiera), con oltre 400 concerti su e giù per l’Italia, i Ciaorino hanno il merito di aver contribuito alla riscoperta dell’opera di questo grande e prezioso artista.
Un grande evento: tanta musica, centinaia di ragazzi a ballare e a cantare le stupende melodie del poliedrico Rino Gaetano. Un concerto “fuori dagli schemi”, secondo lo spirito di questi ragazzi che cantano e interpretano con il cuore le canzoni di Rino. Sul 109, caricato di strumenti e amplificatori, i Ciaorino hanno percorso un tragitto che ha toccato tutti i luoghi dove Rino Gaetano ha trascorso i momenti più significativi della sua breve ma intensa vita. Partenza un po’ sottotono da San Basilio, ore 17, - il tempo ci ha messo del suo - dove una cinquantina di “irriducibili” ha assistito all’apertura della festa. Naturalmente subito “E io ci sto” per rendere omaggio al mitico 109.
Da San Basilio a Monte Sacro, ore 18, quartiere dove Rino è vissuto e cresciuto. Un piccolo incidente ha rischiato di fermare il concerto, ma l’amore per questo cantautore ha spinto un gruppo di ragazzi a “liberare” il 109 che si era incastrato tra due spartitraffico per una manovra azzardata della conducente (l’unico neo in una serata impeccabile per lei). E qui il pubblico è diventato più numeroso gasando i Ciaorino che hanno ripresentato una bella versione di una delle canzoni più incisive di Rino Gaetano, “Mio fratello è figlio unico”. Colpo a sopresa la visita di uno dei più grandi amici di Rino, Bruno Franceschelli, che ha ricordato con un pizzico di emozione le serate trascorse al bar in compagnia del cantante.
Porta Pia, ore 19. La tappa più rilevante, più affascinante. “Ma il cielo è sempre più blu” ha caricato le oltre 200 persone accorse all’evento. “Chi ama la zia, chi va a Porta Pia” diceva Rino in una delle tante strofe di questa canzone che l’ha portato al vero successo.
Piazzale Aldo Moro, Università La Sapienza, ore 20. Un luogo pieno di storia che i Ciaorino hanno scelto come quarta tappa per il loro concerto. Qui si sono fermati un po’ più a lungo, ripresentando anche pezzi meno conosciuti, ma che sono il riflesso della grande profondità di Rino Gaetano. Il trittico “Cogli la mia rosa d’amore”, “Rosita” e “Al compleanno della zia Rosina”, le canzoni più “impegnate” di Rino; e poi “Metà Africa, metà Europa”, pezzo che illustra la contrapposizione tra i due continenti, uno dei più attuali del cantautore di Crotone.
Pub Lian, ore 21:30. La conclusione di questo meraviglioso “viaggio”. E via con altre canzoni, una mostra fotografica e un video con i dieci anni di scatti dei Ciaorino, quelli fatti sul palco, ma anche in albergo, al ristorante, nelle feste. Uno spettacolo coinvolgente che ha fatto dimenticare per una sera tutti i problemi che coinvolgono il nostro Paese. Perché c’è chi muore al lavoro, chi mangia una volta, chi gli manca la casa, ma nonostante tutto “Il Cielo è sempre più blu”.




Luca Venanzi, 29/11/09