mercoledì 10 marzo 2010

Indirizzi

Ho letto velocemente l'ordinanza del Tribunale di Roma riguardo l'indagine Di Girolamo-Mokbel-Fastweb-Telecom Sparkle-ecc. Perchè l'ho fatto, qualcuno lo sa, ma è meglio che non lo dica qui.

Non voglio parlare delle implicazioni di tipo giudiziario, politico o finanziario, anche perchè non è che ci capisco di queste cose, e preferisco lasciare ad altri le loro impressioni.

Quello che vorrei sottolineare è una cosa che magari molti di voi troveranno una stronzata, diciamo. Chi si occupa di sicurezza, forse, mi darebbe ragione. Nell'ordinanza sono riportate, assieme a mille mila mail sia a livelli dirigenziali che a livelli basso-tecnici, informazioni riguardo questo traffico fittizio che è origine delle presunte frodi.

Tra queste informazioni ci sono indirizzi IP pubblici, raggiungibili dalla public internet, di apparati che gestiscono i servizi voce. Senza entrare in tecnicismi, qualche malintenzionato potrebbe sfruttare queste informazioni per tentare a) una frode b) un attacco ai sistemi. Vi assicuro che questo accade, in rete. Questo perchè, se questi indirizzi sono ancora raggiungibli oggi, questi sistemi per la voce sono ovviamente raggiungibili a quegli indirizzi. Una cosa non da poco, dal momento che i ladri/hacker impiegano mesi a scansionare indirizzi sulla rete internet in attesa di un apparato che risponda ai loro messaggi farlocchi. Con le informazioni contenute nell'ordinanza, li stiamo dichiarando "gratis", come dire Risparmiate il lavoro, eccovi gli indirizzi, fatene buon uso.

Non lo so, io un paio di asterischi li avrei messi su quei numeri lì, quantomeno su quanto pubblicato e pubblico, magari lasciandoli negli atti interni, non avrebbero cambiato nulla a livello di indagine.