venerdì 21 maggio 2010

Italia-Brasile 3-2

Qualche sera fa su LA7 hanno ritrasmesso la partita Italia-Brasile del mondiale '82, quella lì della tripletta di Rossi. No, non Valentino Rossi, Paolo Rossi. No, non il comico.

 
Ho visto il secondo tempo, e mi è piaciuta molto la partita, anche se i giocatori avevano uno strano modo di muoversi, andavano lenti lenti e con la palla sempre incollata al piede. E poi quando facevano fallo, anche brutti falli, gli avversari non andavano incontro all'arbitro per chiedere ammonizioni. E non si davano neanche calci tra di loro, o gomitate. E i rinvii dal fondo li facevano i difensori, forse i portieri non erano buoni, a rinviare. E a bordo campo non c'erano telecamere e microfoni ma c'erano dei soldati seduti, e altra gente seduta lì che non so chi fossero, queste persone, per essere sedute a bordocampo. E la palla era la solita palla di sempre, quella bianca con gli esagoni neri, non era nè gialla nè blu, e i giocatori avevano gli scarpini neri, nessuno che avesse gli scarpini rosso fuoco col suo nome impresso sulla linguetta. E poi c'era un sacco di gente in tribuna con la bandiera dell'Italia, non ho visto nessuno col telefonino in mano a fare foto, e neanche con la macchinetta fotografica, lo so che i telefonini non c'erano ma non ho visto neanche tifosi con la macchinetta fotografica. E poi un'altra cosa che mi è piaciuta è che nessuno protestava per i fuorigiochi e non davano neanche 20  replay con la riga disegnata sul campo per capire il fuorigioco, se c'era o no. E il telecronista non urlava ad ogni azione, strano per una partita con 5 gol.

Insomma sembrava quasi che la partita in sè fosse più importante di tutto il resto, che ha un senso se ci pensate. Ah, Ciccio Graziani aveva anche i capelli, figo.