lunedì 7 febbraio 2011

Se ce l'ho fatta io

Ogni tanto qui in ufficio succedono anche cose belle, cose che ti fanno sorridere, lo dico perché se qualcuno leggesse uno dietro l'altro i post sulla mia vita lavorativa verrebbero fuori scenari deprimenti.

A dirla tutta questa cosa qui, questa cosa bella è successa alla fine dello scorso anno, quando abbiamo avuto una ristrutturazione interna di alcuni reparti e nella quale diverse funzioni hanno cambiato responsabili. Ovviamente il consueto clima cospirativo (quello non lo toglie nessuno) fa in modo che tutti finiscano a commentare sottobanco le promozioni, o davanti alle macchinette del caffè o a mensa, mentre chi ha avuto il premio o l'avanzamento si guarda bene dal dirlo in giro, quasi fosse una cosa di cui vergognarsi (ed evidentemente lo è, in certi casi). Credo che questo sia dovuto alla forte invidia dei colleghi da un lato ma anche da un altro punto di vista a nascondere il fatto che molte promozioni non sono il culmine di un impegno o del raggiungimento degli obiettivi, e non voglio aggiungere altro.

C'è un collega che recentemente è diventato responsabile del Marketing Voce, una persona davvero in gamba, molto pratica e anche simpatica, con la quale si riesce a discutere di tutto e con piacere. Una mattina, erano passati un paio di giorni dall'ufficialità del suo nuovo incarico, stava prendendo un caffè alle macchinette dello stesso piano dove lavoro, si affaccia nel nostro ufficio e fa Ehi ragazzi, come state? Avete saputo?
Al che gli abbiamo dato le congratulazioni, davvero sincere nel suo caso, e lo abbiamo preso un po' in giro obbligandolo d'ora in poi ad offrirci il caffè quando ci incontrerà per i corridoi. Lui conclude dicendo Ragazzi, io vi dico questo e credetemi: se ce l'ho fatta io allora c'è ancora speranza, in questa azienda.
Che è una frase in qualche modo "tragica", perché lascia intendere quale sia la normalità nella mia azienda e quali siano le eccezioni. Resta il fatto che in quel momento sono stato davvero contento per lui e in qualche modo so che un minimo di speranza c'è per chi merita.