lunedì 27 settembre 2010

Quell'euro di differenza

Siamo stati al cinema ieri, a vedere La Passione, a scapito del nome è una commedia, molto carina, con Silvio Orlando nella parte di un regista, ovviamente sfigato, che cerca di rilanciarsi provando a cercare l'idea per il suo nuovo film mentre si trova catapultato in un paesino del grossetano durante il periodo pasquale. E anche io e Carla ci siamo ritrovati catapultati nel bel mezzo del multisala a Parco Leonardo, dicono uno dei più grandi d'Italia, 24 sale eccetera, tutto figo, con le foto di attori e registi nei corridoi, la moquette pulita, il bar di un certo livello, e ci siamo ritrovati in fila per fare il biglietto. 7 euro e 90, sette euro e novanta, per andare a vedere un film. Diceva un mio amico che sono 15 mila lire. Ho preso i biglietti, ho pagato, li ho guardati, e da quel momento fino all'inizio del film non ho fatto che pensare 7 euro e 90, 7 euro e 90, cazzo 7 euro e 90. Poi la pellicola è partita e ci siamo goduti il film. Ci siamo rilassati. 
All'uscita ho capito. Rispetto ai prezzi abruzzesi stiamo parlando di 1 euro di differenza, o poco più. Ma è quell'euro che fa la differenza tra stare tranquilli e stare incazzati.