sabato 26 dicembre 2009

Fenomenologia di famiglia [di Carla]

Mia zia insegna filosofia al liceo ed è un’ottima cuoca. Detto così sembra nulla. Ma mia zia spiega benissimo la fenomenologia della spirito di Hegel, roba che te la fa proprio capire bene bene. Poi sa fare le sfogliatelle. Beh, molti le sanno fare, ma quanti la accoppiano alla fenomenologia dello spirito? Credo pochi. E il numero si riduce ancora di più se si cerca qualcuno che, come mia zia, spiega Hegel mentre fa le sfogliatelle.


Nella mia famiglia c’è sempre un gran girare di cibo, che da mia zia va a mia nonna che poi lo passa a noi; poi noi le ripassiamo qualcosa, che magari lei ripassa nuovamente a mia zia. Succede così che un piatto di polpette (ma può essere anche polenta o arrosto) riesca a fare anche 15-20 Km in solo giorno.


Mia zia oltre ad essere una grande cuoca è anche una grande spatasciatrice, ma non del tipo –Oops, mi è caduta una goccia di sugo sulla tovaglia!- parlo di spatasciamenti degni di un film di Charlie Chaplin. Si narrano leggende di famiglia - alle quali giuro che se se non avessi assistito non crederei - di una volta che ripartì con un pentolino di fagioli sul tettuccio della macchina durante uno degli spostamenti di cui sopra. O di una volta che, con un magico scivolio, quasi un volo planare, rovesciò una splendida torta al cioccolato sul prato di casa nostra.


L’altro giorno ho fatto le mie prime sfogliatelle. Sono venute piuttosto bene, per essere la mia prima volta. -La tradizione va mantenuta!- dice mia zia, e io sono d’accordo, non c’è nulla di più bello dei ricordi di famiglia legati al cibo, ne ho di bellissimi …Poi mia cugina ha detto che voleva farci assaggiare le sue mandorle atterrate (anche lei come me sta imparando) ma, mentre correva con la splendida ciotola d’argento lungo il corridoio, le ha spatasciate tutte a terra. Buon sangue non mente.